E’ stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica “Advances in Social Sciences Research Journal” un articolo sull’efficacia e la sicurezza dell’agopuntura per trattare i disturbi del sonno in un campione di donne in trattamento ormonale sostitutivo per il cancro della mammella (Effectiveness and Safety of Acupuncture to Treat Sleep Difficulties in Women on Hormone Replacement Therapy for the Treatment of Breast Cancer: A Randomized Controlled Trial), a cura di Mazzotti Eva, Jacoangeli Fabrizio, Sebastiani Claudia, Scoppola Alessandro, Cerutti Massimo, Castellucci Patrizia, Menichelli Franco e Marchetti Paolo. DOI 10.14738/assrj.99.13098.

Il lavoro ha preso avvio da un’analisi dei dati di letteratura che indicano una prevalenza dei disturbi del sonno, tra le pazienti in ormonoterapia per il trattamento del cancro della mammella, molto elevata. A ciò contribuisce sia la diagnosi sia il trattamento, nelle sue componenti fisiologiche e psicologiche.

Con l’obiettivo di alleviare il disagio legato al dormire in maniera non soddisfacente, vuoi per le difficoltà ad addormentarsi, ai risvegli nel corso della notte o alle poche ore di sonno, ma anche alle vampate dovute alla menopausa indotta, si è inteso avviare un percorso di agopuntura rivolto alle pazienti in trattamento presso l’IDI.

Nello specifico si è lavorato a un protocollo di studio, approvato dal Comitato Etico dell’ospedale, per valutare l’efficacia e la sicurezza dell’agopuntura per il trattamento dei disturbi del sonno nelle donne con cancro al seno in terapia ormonale sostitutiva.

Si è trattato di uno studio sperimentale randomizzato, così definito perché un gruppo di pazienti è stato esposto ad agopuntura (gruppo sperimentale) e un gruppo a normale pratica clinica (gruppo di controllo). L’inserimento in uno dei due gruppi è stato fatto in modo randomizzato, o casuale, (liste di randomizzazione). Cioè la possibilità di finire in un gruppo o nell’altro non è determinata dallo sperimentatore ma avviene come se si lanciasse in aria una moneta, fermo restando che la numerosità dei due gruppi deve essere comparabile.

58 donne hanno partecipato a questo studio e, una parte di esse sono state casualmente assegnate a una sessione di agopuntura settimanale, per 8 settimane consecutive (gruppo sperimentale di agopuntura; oltre alle cure della normale pratica clinica: visite ed accertamenti diagnostici), mentre un’altra parte ha seguito soltanto le cure della normale pratica clinica: visite ed accertamenti diagnostici (gruppo di controllo).

In entrambi i gruppi, all’inizio (baseline) e dopo 8 settimane (follow up), sono state misurate le caratteristiche dei disturbi del sonno e la presenza e gravità di insonnia.

Per tale valutazione è stato utilizzato un breve questionario denominato Insomnia Severity Index (ISI), che vanta buone caratteristiche di precisione e puntualità (attendibilità e validità), come evidenziato dall’ampia letteratura scientifica internazionale. Facendo un confronto tra queste misure, prima-dopo, e tra i due gruppi, sperimentale-controllo, si è potuto misurare il cambiamento e interpretarne le cause.

Come primo passo nelle analisi è stata verificata l’equivalenza dei due gruppi per quanto riguarda le caratteristiche demografiche e cliniche al basale. Non sono emerse differenze significative (di età, titolo di studio, stato civile, anni di malattia, ecc) tra i due gruppi.

Diversamente, dopo 8 settimane si evidenziano cambiamenti significativi per quanto riguarda la remissione dell’insonnia e nella qualità e quantità del sonno, tra i due gruppi (il gruppo sperimentale è stato esposto a 8 sedute di agopuntura)

Nel gruppo sperimentale di agopuntura il 43,33% riporta una remissione completa di insonnia (assenza di insonnia). Nel gruppo di controllo nessun paziente (0,0%) presenta remissione di insonnia.

Un andamento simile è a carico delle caratteristiche dei disturbi del sonno, ad esempio difficoltà ad addormentarsi, risvegli intermittenti, risveglio precoce, sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione. L’entità di queste difficoltà e il loro cambiamento sono date dai punteggi al questionario ISI, che nel gruppo sperimentale diminuisce di 6 punti (da 15.87; deviazione standard, SD= 3.95, a 9.80, DS= 6.22), mentre nel gruppo di controllo soltanto di 2 punti (da 17.46 a 15.39).

Una lettura complessiva dei risultati porta a concludere che una sessione settimanale di agopuntura può avere effetti benefici sia sulla qualità che sulla quantità di sonno nelle donne con carcinoma mammario in terapia ormonale sostitutiva, e che tali risultati sono evidenziabili già dopo 8 settimane. Ciò sembra avere importanti implicazioni per la salute di queste pazienti, contribuendo ad alleviare un problema, come quello dell’insonnia, molto comune, senza peraltro far ricorso a farmaci. Benché nessuna delle pazienti assegnata al gruppo di agopuntura abbia segnalato problemi o disagi per l’inserzione degli aghi, questo trattamento non è praticabile per chi ha problematiche specifiche (fobie, paure).