Fatte APPosta

di Antonio Facchiano

Il mondo funziona sempre di più grazie alle connessioni, all’interazione, allo scambio e all’analisi dei dati. Forse è un bene che sia così. Certamente, ormai è inevitabile. Per molte persone è ormai impensabile muoversi in auto senza l’ausilio del navigatore attivo sul cellulare. Tante donne e tanti uomini controllano quotidianamente i passi fatti a fine giornata, o registrano sul proprio smartphone le informazioni su dieta e peso, per controllare i propri parametri di salute.

In rete sono disponibili molte App per smartphone Android e Apple che si occupano praticamente di tutti gli aspetti della nostra salute, e in molti casi lo fanno fornendo un servizio gratuito (o così dichiarano. In realtà in molti casi raccolgono e sfruttano a fini commerciali la profilazione delle nostre abitudini di vita).

Qui non voglio stilare classifiche, e neppure suggerire una o un’altra App. È sufficiente digitare “App” e “salute“ in Google per trovare decine di suggerimenti e classifiche di merito. Sono disponibili App che gestiscono i dati relativi al peso e alla dieta, o riportano i fattori di rischio per le malattie più diffuse, o aiutano a memorizzare i propri dati sanitari, o ad abbandonare il fumo, o a gestire le proprie attività sportive, i chilometri fatti in bicicletta e le calorie spese, le fasi del ciclo mestruale, o a conoscere i percorsi delle piste ciclabili, o a ridurre il livello di stress. Esistono App per la misura del rischio di sviluppare infarto, ictus, tumori; addirittura ci sono App per controllare le fasi del proprio sonno.

Non so quali siano le migliori. Forse non tutte fanno esattamente quello che promettono. So però che mai come ora i ragazzi, gli adulti e gli anziani hanno accesso a strumenti che almeno una cosa positiva ce l’anno: accrescono il livello di attenzione verso i temi della salute, e la consapevolezza che ognuno di noi può controllare la propria salute con le proprie abitudini e i propri stili di vita.

Ormai conosciamo i fattori di rischio per molte malattie e abbiamo tanti strumenti (alcuni più efficaci altri meno) per monitorare e modificare le nostre abitudini. Approfittiamone con giudizio, per difendere consapevolmente la nostra salute con la giusta prevenzione, la diagnosi precoce appropriata, le opportune terapie, l’accesso a notizie provenienti da fonti affidabili.

Viva le App fatte bene.