Il catetere venoso centrale totalmente impiantabile (CVCTI)
I sistemi infusionali totalmente impiantabili svolgono un ruolo sempre più importante nell’ambito del trattamento farmacologico, in particolare nel campo oncologico, dove i Pazienti subiscono frequenti punture delle vene (per prelievi, fleboclisi, chemioterapie).
Cos’è il catetere venoso centrale totalmente impiantabile (CVCTI)?
Il CVCTI è un dispositivo intracorporeo totalmente impiantabile, che consente l’accesso al torrente venoso centrale.
Il CVCTI è un presidio impiantabile sottocutaneo usato per infondere farmaci o liquidi direttamente nel circolo sanguigno.
A che cosa serve il CVCTI?
Il suo utilizzo è particolarmente indicato nella somministrazione endovenosa di trattamenti a lungo termine anche con modalità di infusione continua, specie in
Pazienti in cui il reperimento di vene periferiche risulti difficoltoso.
Può essere usato anche per eseguire prelievi ematici.
Esistono nuove tipologie di CVCTI (Power port) con cui si possono eseguire anche esami radiologici con mezzo di contrasto (TAC, RM).
Dove si mette?
Il CVCTI viene impiantato nel tessuto sottocutaneo della regione sottoclaveare per garantire un facile e stabile accesso.
Come è fatto?
È costituito da due elementi fondamentali:
- la camera: si tratta di un piccolo serbatoio di circa cm 3 con una parte orizzontale, facilmente riconoscibile sotto la pelle, chiamata setto e costituita da una membrana in gomma siliconata autosigillante in cui si inserisce l’ago;
- il “catetere”: si tratta di un tubicino flessibile collegato al port che permette l’infusione di farmaci direttamente nel circolo sanguigno attraverso una grossa vena (vena cava superiore, vena giugulare interna, vena cefalica).
Può avere diverse forme e dimensioni ed essere a lume singolo oppure doppio.
Come si impianta?
Questo catetere viene impiantato sotto la cute tramite un piccolo intervento in anestesia locale. Il catetere viene inserito per via percutanea in vena reperita attraverso un particolare ecografo. La camera (dopo essere stata collegata al catetere) viene impiantata tramite una tasca sottocutanea, nella regione sottoclaveare.
Cosa si vede dopo l’impianto?
Dopo l’impianto resterà una cicatrice lineare di circa 3-5 cm e, solo in alcuni casi, si potrà vedere un leggero rigonfiamento sottocutaneo (specialmente nei Pazienti più magri).
Come si usa il CVCTI?
L’utilizzo del CVCTI richiede un ago speciale (ago di Huber) che viene inserito attraverso il setto in modo perpendicolare. Non debbono essere utilizzati altri tipi di ago per il rischio di “carotaggio”(cioè di trasporto di frammenti di gomma all’interno della camera e conseguentemente chiusura del catetere).
Quanto tempo va tenuto?
Il CVCTI può rimanere in sede mesi o anni. Verrà rimosso nel momento in cui l’utilizzo del catetere venoso centrale non è più necessario (in genere, non prima dei 12-18 mesi dopo la fine della terapia). Tale rimozione richiede un altro piccolo intervento chirurgico, simile a quello effettuato per l’impianto, anche se molto più semplice.
Quali sono le attenzioni che bisogna avere una volta impiantato?
Le attenzioni da prestare non sono molte. Bisogna solo evitare attività fisica che impegni in modo eccessivo gli arti superiori (tennis, pesi, caccia), in particolare con movimenti bruschi e intensi.
Qual’è la manutenzione?
La manutenzione del CVCTI richiede periodici lavaggi (ogni 30/60 giorni circa, anche quando il sistema non viene usato). Il frequente impiego di eparina nelle soluzioni di lavaggio richiede l’esatta conoscenza di cosa sia stato precedentemente infuso.
Chiedete sempre al Medico di rilasciarvi documentazione di cosa è stato infuso e da cosa è costituito il liquido di lavaggio.
Cosa si deve fare per eseguire il lavaggio del CVCTI?
Nel nostro Istituto i lavaggi del PAC vengono eseguiti dal Lunedì al Sabato (festivi esclusi) dalle ore 11.00 alle 12.30. Occorre un’impegnativa del medico, con richiesta di: “Lavaggio catetere venoso centrale”. Recarsi alle casse (sportello 5) per l’accettazione, poi salire in reparto dove verrà eseguito il lavaggio.
Mi posso lavare?
Sì, ci si può lavare tranquillamente. L’importante è non bagnare la zona di impianto durante i giorni immediatamente successivi, quando sono ancora presenti i punti di sutura, e per tutto il tempo che si ha l’ago inserito. Durante le terapie ci si può sempre lavare coprendo con cerotti impermeabili la zona d’inserzione dell’ago.
Quali sono i vantaggi?
I vantaggi sono molteplici, come una bassa incidenza di infezioni, una più semplice manutenzione e una gestione semplice con un’eccellente aderenza del malato e dei familiari alle raccomandazioni proposte.
Quali sono gli svantaggi?
Tra gli svantaggi, si annoverano le complicanze chirurgiche, il rigetto, le infezioni, la trombosi, l’ostruzione e la dislocazione del sistema.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al personale medico e/o infermieristico dell’Istituto.
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